D: È possibile eliminare con la liposuzione la buccia d’arancio?
R: No non è possibile. La buccia d’arancio dipende da un processo infiammatorio cronico noto con il termine di cellulite che interessa l’organizzazione strutturale del grasso particolarmente in certe aree corporee come l’esterno cosce, la regione glutea ecc. in particolar modo nei soggetti femminili, più difficilmente nei maschi. Il tessuto adiposo costituito da uno stroma di sostegno ove s’indovano i lobuli adiposi composti dalle unità elementari ( gli adipociti ) subisce con la cellulite delle trasformazioni che interessano sia lo stroma sia il volume dei lobuli adiposi. Unitamente al rilassamento cutaneo dovuto a dimagramento o all’età, nella stazione eretta il peso dei lobuli adiposi va a stirare in basso la rete di sostegno connessa col derma profondo e produce quelle irregolarità dovute alla trazione sotto l’effetto della forza di gravità, note a tutti con la parola cellulite o aspetto a ” buccia d’arancia”. Si tratta di un fenomeno la cui manifestazione estetica è dovuta alla relativa superficialità dello strato interessato dalla organizzazione/disorganizzazione della struttura del tessuto adiposo interessato dal processo cellulitico ( processo para fisiologico, anche se taluni per enfatizzare tale problema lo definiscono patologico e la parola stessa, cellulite, evoca uno stato infiammatorio che di per sé allude a una patologia, comunque quasi ubiquitaria come ben sappiamo…..). La riprova che la manifestazione estetica si deve alla superficialità del fenomeno e alla trazione indotta dalla forza di gravità sul sistema di supporto dei lobuli adiposi ( lo stroma ), sta nel fatto che se il paziente si sdraia, il fenomeno si attenua o addirittura scompare.
Il motivo per cui la liposuzione quindi NON può risolvere tale problema sta proprio nella contro- indicazione della liposuzione stessa ad agire negli stati più superficiali del grasso ( aderenti al derma ), per non scompaginare ulteriormente il rivestimento adiposo superficiale con il rischio di causare conseguentemente irregolarità o avvallamenti ( danno iatrogeno ).
Taluni propongono di migliorare l’aspetto cellulitico con l’utilizzo di cannule molto sottili, mettendo in pratica una strategia di de – connessione dei tralci fibrosi che connettono lo stroma adiposo alla parte profonda del derma e confidando nella reazione di contrazione della cute traumatizzata chirurgicamente specie se per effetto di nuove metodiche che vedono l’impiego del laser o delle radiofrequenze. Personalmente sconsiglio questi tentativi per il rischio di danni maggiori.
D: il grasso rimosso con la liposuzione si riforma?
R: No non si riforma. Può accadere che aumenti di peso dopo una avvenuta liposuzione richiedano un ulteriore intervento di liposuzione ma non per il riformarsi del grasso rimosso, ma per l’aumento degli acidi grassi negli adipociti residui. È chiaro che in difetto della liposuzione l’aumento di peso avrebbe prodotto maggior accumulo di acidi grassi e quindi maggiori deformità estetiche.
D: È possibile rimediare agli avvallamenti prodotti da liposuzioni eseguite maldestramente?
R: si In genere è possibile, con autotrapianti adiposi e con il rimodellamento delle aree vicine.
D: dopo quanto tempo si può valutare il risultato definitivo di una liposuzione?
R: non prima di tre/quattro mesi
D: la liposuzione può essere associata ad altri interventi sulla regione addominale?
R: in caso di un progetto di addominoplastica è bene limitare la liposuzione alla regione dei fianchi. È possibile trattare con la liposuzione i quadranti superiori dell’addome, con prudenza, specie se l’addominoplastica è completa ( con trasposizione ombelicale ).